Ciò che mangiamo, questo ormai lo sappiamo, fa la differenza. E come lo cuciniamo? Anche.
Stufare a lungo una verdura, non ha lo stesso effetto sul nostro corpo rispetto al farla saltare velocemente in padella.
Usare l’olio in cottura o a crudo nemmeno.
Se cucino delle verdure per fare un brodo, userò quantità differenti di sale e in diversi momenti rispetto ad utilizzare le stesse verdure per fare invece una vellutata.
Vediamo nel dettaglio cosa significa tutto ciò.
Le LUNGHE COTTURE fanno sì che le verdure (ma anche qualsiasi altra cosa stiate cucinando) acquisiscano un maggior calore, il quale verrà poi restituito a chi le mangerà. Inoltre questa cottura fa sì che l’effetto della verdura in questione (per es. diuretico, rilassante ecc…) possa penetrare ed agire in profondità; perché le lunghe cotture hanno un maggiore effetto contraente che va al centro, in questo caso, del nostro corpo.
Potrebbero sembrare cose da niente, eppure non lo sono.
Riscaldare maggiormente il corpo è una necessità durante la stagione invernale. Se apportiamo più calore attraverso il nutrimento quotidiano con le lunghe cotture, il corpo ci sarà grato e potrà concentrare le sue energie su altro. Se invece mangiamo una bella e fresca insalata, dovrà utilizzare le energie per tenere il corpo al caldo cercando di contrastare il freddo ingerito. Ed ecco che ci scappa il raffreddore, il sonno disturbato, il prurito, l’allergia e molto altro!
Sottoporre a LUNGHE COTTURE certe verdure dal sapore dolce (carote, cipolla, zucca ecc…), ne aumenta la dolcezza ed è un valido rimedio per contrastare quella “voglia di dolce” di cui tante persone sono vittime! Provare per credere!
Le COTTURE VELOCI al contrario raffreddano il corpo e sono quindi indicate durante le stagioni più calde, in cui il corpo richiede di essere rinfrescato.
Quindi in estate diamo il via a verdure con tagli più piccoli, scottate o saltate in padella.
Ci sono poi alcuni importanti elementi che arricchisco le nostre verdure che sono molto sensibili al calore e dopo poco iniziano ad evaporare. È il caso della vitamina c (contenuta in alte dosi in tutta la famiglia dei cavoli) che inizia a volatilizzarsi dopo circa 7 minuti di cottura.
Stesso discorso vale per l’OLIO.
Se consumato COTTO ha un potere riscaldante. Questo particolare è molto importante per chi ha una dieta strettamente vegana, cioè senza alcun tipo di cibo animale, in quanto introduce calorie di cui il corpo ha bisogno anche per riscaldarsi. E chi è passato ad una alimentazione esclusivamente vegetale, sa che con questo modo di cibarsi, soprattutto i primi tempi, si tende ad avvertire maggiormente freddo.
L’OLIO CRUDO invece, come qualsiasi altro succo di frutta, è rinfrescante. Dunque perfetto in estate, ma attenzione perché da crudo ha un effetto molto espansivo e tende a ripercuotersi sulla superficie del corpo, quindi chi ha problemi di pelle deve fare attenzione a non usarne troppo.
Arriviamo al SALE. Questo alimento viene da sempre usato per conservare cibi, nella cosmetica ma anche come rimedio salutare, dati i molti benefici che un uso sapiente può procurare. Detto questo, è bene precisare che il sale è un alimento da usare in cucina con parsimonia, per le mille e note controindicazioni che un suo abuso ha.
Innanzitutto qui parliamo del sale MARINO, che è meglio usare nella sua forma INTEGRALE per maggiore presenza e integrità di tutti i microelementi.
La SALATURA dell’acqua ad INIZIO cottura, limita la fuoriuscita di sostanze aromatiche e nutritive dalle verdure, nello specifico dei sali minerali in esse contenuti. A fine cottura le verdure risulteranno quindi saporite. Dunque questo tipo di salatura può andare bene quando ciò che dobbiamo utilizzare in seguito alla cottura sono le verdure (mi raccomando conservate il brodo per altre preparazioni!), per esempio per farne una vellutata.
Se invece ci interessa avere un brodo più saporito, conviene la SALATURA dell’acqua a FINE cottura, dato che durante la cottura i sali minerali e le sostanze aromatiche passeranno dalle verdure al liquido di cottura. A fine cottura le verdure cotte risulteranno meno saporite, mentre liquido maggiormente.
I legumi vanno salati a fine cottura: in questo modo assorbono più acqua e risultano più morbidi.