• Ragù di tempeh

    Ho conosciuto il tempeh con la cucina macrobiotica, anche se la sua origine è indonesiana, il suo utilizzo si è poi diffuso in tutto l’oriente.


    Personalmente, dopo averlo snobbato per del tempo -non chiedetemi il perché, non lo so!- ho iniziato a portarlo a tavola, tanto che ora è diventato un ingrediente presente una volta a settimana.


    Il tempeh è, come il tofu, un derivato dalla soia, ma a differenza di questo, i fagioli rimangono interi e vengono inoculati con le spore di un fungo, il Rhizopus oligosporus, e lasciati fermentare dalle 24 alle 36 ore ad un temperatura di 30 gradi circa, finché non si forma una muffa bianca commestibile che compatta il panetto (vedi foto).


    Essendo un prodotto fermentato, è ricco di vita e benefici per il nostro organismo, in primis l’alta digeribilità. Ma anche fibre, calcio, ferro, vitamine del gruppo B.
    Io lo uso quasi sempre per fare il ragù che è una vera bomba di bontà.


    In commercio ormai si trovano tempeh anche di altri legumi e sono davvero buoni, ma è possibile produrlo a casa, meglio sotto una guida esperta per le prime volte.


    Vi lascio la mia ricetta per il ragù e sono sicura diventerà un must anche per voi.


    RAGÙ DI TEMPEH (per 4/5 persone)

    1 panetto di tempeh da 80 gr circa

    1 carota piccola
    1 cipolla
    Passata di pomodoro a piacere Olio
    Sale marino integrale
    2 Chiodi di garofano
    Acqua


    Pulire carota, cipolla e tagliarli a pezzi grossolani. Inserire nel mixer, insieme al panetto tagliato in tocchi grossi, frullare fino ad ottenere un trito grossolano (o comunque a piacere, importante non diventi una pasta omogenea).
    Scaldare un paio di cucchiai di olio evo in pentola, aggiungere il trito, lasciare soffriggere un poco e poi aggiungere la passata e allungare con acqua.

    Una volta raggiunto il bollore, abbassare il fuoco fino a fare sobbollire, aggiungere due pizzichi di sale e i chiodi di garofano.


    Lasciare cuocere per almeno 20 minuti, aggiungendo ancora acqua, in caso il sugo si asciugasse troppo.

  • perchè mangio vegetale

    Buon anno!

    Voglio aprire il 2022 con una foto, una ricetta e una riflessione.

    Inizio raccontando che durante le vacanze natalizie, sono stata con la mia famiglia in Liguria per un paio di giorni e, tra le varie cose che abbiamo mangiato, c’era l’ottima torta salta con le erbette che si vede in foto. A casa la faccio spesso, anche perché  è comoda come cibo d’asporto a scuola e al lavoro. La ricetta la trovate in coda all’articolo.

    Devo dire che non ho mai grandi difficoltà nel reperire cibi vegetali -anche per pranzi al sacco- quando viaggiamo.

    Capita però, ancora, che io avverta persone attorno a me in qualche modo a disagio con le mie scelte alimentari e spesso mi viene chiesto quale radice abbia questa scelta.

    Ho deciso di condividere qui la risposta che solitamente fornisco a chi mi chiede, perché penso sia importante riflettere sulle molte e differenti motivazioni che spingono a compiere una scelta, come quella alimentare.

    Io scelgo di avere una alimentazione a base vegetale per una questione di benessere ad ampio spettro: il mio benessere psico-fisico e il benessere ambientale.

    Mangiare vegetale è una scelta notevolmente più sostenibile del mangiare cibo di origine animale.

    Cerco di porre attenzione anche alle quantità di cibo acquistato, cucinato e consumato: nell’era della globalizzazione in tanti abbiamo la fortuna di potere accedere ad ogni tipo di prodotto e spesso mangiamo più di quanto ci serva (guardiamo ad esempio alle numerose malattie causate dalla sovranutrizione). Anche questa è una scelta di benessere personale e ambientale, poiché il ciclo produttivo ha sempre un costo ambientale, più o meno elevato.

    Non è il mio caso ma, scegliere l’opzione vegetale, per alcuni significa rinunciare ad alcuni sapori piacevoli, anche se, la cucina vegetale, in quanto a gusto, sapori e possibilità, non ha nulla da invidiare a quella animale, anzi, l’alimentazione vegetale comporta sempre maggiori vantaggi, da parecchi punti di vista.

    Io poi, provo ad essere il più possibile equilibrata, evitando la rigidità mentale, a causa della quale, una scelta può trasformarsi in una prigione fatta di cibi concepiti come proibiti, eccezioni, sgarri e sensi di colpa. 

    Cerco di fare ogni giorno scelte consapevoli in base alla direzione che voglio seguire e provo sempre a ricordarmi che la consapevolezza è un cammino e che mettere un piede davanti all’altro con gli occhi bendati è pericoloso.

    P.s. Il mese di gennaio è, da qualche anno, dedicato al Veganuary (Vegan January, ovvero gennaio vegano), una iniziativa nata nel 2014, che ha come obiettivo quello di fare avvicinare sempre più persone all’alimentazione vegetale. 

    In rete, anche con #veganuary, si trovano tantissime ricette veg.

    TORTA SALATA ALLE ERBETTE

    Per la sfoglia:

    100 gr di esubero di pasta madre

    200 gr di farina integrale di grano (se non avete la pasta madre, fate 300 gr di farina integrale o tipo2)

    1 pz di sale marino integrale

    1 cucchiaino di olio evo

    Acqua qb

    Unire gli ingredienti fino a formare una palla soda e soffice (proprio come il sederino di un neonato!) da stendere con il mattarello e bucherellare il fondo con i rebbi di una forchetta.

    Per il ripieno:

    150 ml acqua uniti a 75 gr farina di ceci, ben amalgamati e messi a riposare per almeno due ore (si può anche preparare il giorno prima e lasciare in frigorifero a riposare)

    1 cipolla grande tagliata a mezzaluna

    erbette a volotà, lavate e tagliate a striscioline

    2-3 pomodorini essiccati tagliati a pezzetti

    1-2 cucchiai di olio evo

    2 pizzichi di sale marino integrale

    scaldare l’olio in una padella sufficientemente grande, rosolare la cipolla con un pizzico di sale e un goccio di acqua. Inserire qualche aroma a piacere e le erbette. Saltare per qualche minuto e fare freddare.

    Unire alle erbette la pastella e i pomodorini. Mescolare molto bene in modo da amalgamare gli ingredienti.

    Distribuire il ripieno sulla sfoglia, richiudere i bordi. Infornare a 180 gradi per 30/40 minuti (a seconda del forno).

  • zucca DELL’AMORE (RI)PIENO

    Al mercato ho trovato delle piccole zucche mantovane e le ho subito immaginate nel forno con dentro un buon ripieno!

    All’inizio pensavo ad un ripieno di altre verdure, poi, invece, rimirandole ben bene, ho deciso che sembravano delle piccole ciotole e mi sono detta: “facciamo che ognuno mangerà la sua porzione di cereali dalla propria zucca-ciotola!”.

    In realtà l’ho ribattezzata la zucca dell’amore (ri)pieno, perchè sono zucchette da doppia porzione: obbligatorio condividere il pasto!

    ZUCCA DELL’AMORE (RI)PIENO (dosi un po’ a caso, per due persone)

    1 zucca mantovana di piccole dimensioni

    2 porzioni di riso integrale precedentemente cotto per assorbimento

    2 manciate di piselli già cotti

    curry

    prezzemolo tritato

    salsa di soia

    olio evo

    Scaldare un cucchiaio di olio in pentola insieme ad una spolverata di curry, inserire il riso e poi i piselli, spadellare per qualche minuto.

    Aggiungere un po’ di salsa di soia e infine, il prezzemolo tritato. Spegnere.

    Lavare molto bene la zucca e tagliare una piccola calotta dalla sommità. Svuotarla dai semi.

    Preparare un’emulsione con 1 cucchiaio di olio e 1/2 di salsa di soia, spennellare l’interno della zucca e la calotta.

    Riempire la zucca con riso e piselli, riposizionare la calotta e infornare a 180° per 60 minuti circa.

  • Torta salata Erbette, Cipolla e Pomodorini essiccati

    Nel fine settimana ho preparato una torta salata che a casa mia è un must: piace a tutti (parenti e amici) e tutti la chiedono, è ottima come secondo piatto e contorno, ideale per l’asporto. Mia figlia se la porta a scuola come merenda!

    La torta salata è una preparazione super democratica in quanto molto semplice da preparare quindi adatta a tutti i livelli di competenza- e accoglie ogni tipo di ripieno, diverso a seconda della stagione.

    Come sempre, io non uso uova o formaggi nei miei piatti e come legante sono solita preparare una pastella fatta con acqua e farina di ceci che rende il risultato finale ancora più gustoso.

    Per fare la sfoglia ho usato una parte di esubero di pasta madre, ma si può tranquillamente sostituire lo stesso quantitativo con la farina utilizzata. Con la pasta madre il risultato è sicuramente più profumato!

    Per la sfoglia:

    100 gr di esubero di pasta madre

    200 gr di farina integrale di grano

    1 pz di sale marino integrale

    1 cucchiaino di olio evo

    Acqua qb

    Unire gli ingredienti fino a formare una palla soda e soffice (proprio come il sederino di un neonato!) da stendere con il mattarello e bucherellare il fondo con i rebbi di una forchetta.

    Per il ripieno:

    150 ml acqua uniti a 75 gr farina di ceci, ben amalgamati e messi a riposare per almeno due ore (si può anche preparare il giorno prima e lasciare in frigorifero a riposare)

    1 cipolla grande tagliata a mezzaluna

    erbette a volotà, lavate e tagliate a striscioline

    2-3 pomodorini essiccati tagliati a pezzetti

    1-2 cucchiai di olio evo

    2 pizzichi di sale marino integrale

    scaldare l’olio in una padella sufficientemente grande, rosolare la cipolla con un pizzico di sale e un goccio di acqua. Inserire qualche aroma a piacere e le erbette. Saltare per qualche minuto e fare freddare.

    Unire alle erbette la pastella e i pomodorini. Mescolare molto bene in modo da amalgamare gli ingredienti.

    Distribuire il ripieno sulla sfoglia, richiudere i bordi. Infornare a 180 gradi per 30/40 minuti (a seconda del forno).

  • Cavolo Rapa: Purea o Crocchette? Due ricette in una

    Come promesso ho provato a trasformare il cavolo rapa che avevo in frigorifero in qualcosa di buono. E devo dire che l’esperimento ha passato a pieni voti l’esame dell’esigentissima giuria di casa!

    Ma attenzione: non mi sono limitata ad una preparazione, bensì a due, o meglio, a due in una. Ovvero sono partita da una base fino ad ottenere una purea fantastica con cui ho fatto delle quenelle morbide, delicate e profumatissime, ottimo contorno ad un piatto di cereali e/o legumi, soprattutto in umido, con un po’ di sughetto.

    Poi dalla purea, con l’aggiunta di altri ingredienti, ho voluto fare delle crocchette da “pasto completo” (perché ho inserito anche un cereale), e il risultato ha stupito anche me! Le ho cotte al forno e sono l’ideale anche come pranzo d’asporto.

    Io non ho avuto tempo di organizzare un contenitore per l’asporto, perché sono state letteralmente spazzate via in pochi secondi…ed io a dire “masticate, masticate!!”!

    Il cavolo rapa ha un sapore riconoscibile e molto delicato, è super versatile, ve ne accorgerete cucinandolo.

    La purea può essere tranquillamente usata come spalmabile su crostini ma anche sulla polenta calda, io l’ho provata, una vera delizia! Volendo farla un poco più soda, basta aggiungere qualche cece in più.

    Con l’impasto per le crocchette ci si può sbizzarrire con forme differenti o, se siamo più tirati con i tempi, farne degli ottimi burger, da passare in padella antiaderente calda, 5 minuti per lato.

    Buona preparazione a voi!

    PUREA DI CAVOLO RAPA

    1 cavolo rapa abbastanza grande

    3 cucchiai di ceci precedentemente lessati

    2 pomodorini essiccati

    erbe aromatiche a piacere

    2 cucchiaini di tahin

    2 pizzichi di sale marino integrale

    1 manciata piena di barbetta di finocchio tagliata grossolanamente con il coltello

    Pulire il cavolo rapa e farne tocchetti da cuocere al vapore finché si ammorbidiscono.

    Unire tutti gli ingredienti in un mixer e frullare fino ad ottenere una purea omogenea e liscia.

    Qualora il cavolo fosse più acquoso, aggiungere altri ceci.

    Servire tiepido.

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    CROCCHETTE DI CAVOLO RAPA

    purea di cavolo sopra descritta

    2 tazzine di miglio

    pane grattato di pane integrale qb

    1 cucchiaio di olio scarso

    erbe aromatiche

    1 pizzico di gomasio

    Sciacquare il miglio e cuocerlo con acqua e un pizzico di sale marino integrale in rapporto 1 parte di miglio e 3 di acqua.

    Unire 4 cucchiai di pangrattato circa con l’olio, le erbe e il gomasio. Mischiare molto bene fino ad ottenere un effetto “sabbia bagnata”.

    Inserire nella purea il miglio cotto e dell’altro pan grattato fino ad ottenere un composto lavorabile con le mani. (Volendo, invece del pangrattato o solo in parte, si possono aggiungere altri ceci frullati: il sapore cambierà un po’).

    Formare le crocchette, passarle nella “sabbia bagnata” e disporre in una pirofila.

    Infornare a 180 gradi per 10 minuti, poi usare il grill fino a doratura.

    Fare freddare un poco e servire tiepide.

     

  • Torta Salata con Crema di Porri e Cavolo Nero Croccante

    La torta salata è un’ottima soluzione per differenti situazioni: pranzo d’asporto, aperitivo, una cena leggera, ma io la mangio anche a colazione o a merenda!!!

    Era tempo che volevo pubblicare questa ricetta, e altre volte l’ho cucinata di recente ma…tempo di sfornarla e che perda la rovenza del forno, giusto un po’, e…olplà, sparita! 

    Vero che io sono una food blogger atipica, di quelle con le lacrime di coccodrillo, dice il mio compagno, che prima si siede e mangia e poi, all’epoca delle ultime briciole, piange perché non ha fotografato il piatto!! 

    Ne ho fatta un’altra, anche lei fantastica, con la zucca, che proverò a produrre nuovamente e tenere da parte qualche minuto, giusto il tempo di fotografarla per voi! 

    Che poi non è che la foto sia fondamentale, ma credo possa svelare una parte dell’essenza del sentimento messo nel cucinarla.

    A maggior ragione se pensate che io non seguo ricette, il più delle volte procedo a sentimento ed aromi: annuso, accosto, scelgo. Fa ridere visto da fuori, ma nella mia cucina succede davvero!

    Dopo l’assaggio dovrei correre a scrivere gli ingredienti, altrimenti poi che vi scrivo?

    Tornando a questa torta salata, ho scelto di privilegiare il contrasto, sia di gusto, che di consistenza (dolce e morbido porro, amaro-acido e croccante cavolo nero).

    È una torta profumatissima, aromatica, che sa della coccola d’inverno.

    Si può preparare anche in diversi tempi: l’impasto il giorno prima e la farcia il giorno stesso o viceversa, così da non occuparci troppo tempo concentrato in un unico momento.

    Tra le note tecniche e terapeutiche del cavolo nero, troviamo che è un potente antinfiammatorio (viene anche usato come impacco su distorsioni, lesioni varie…), ricco di vitamina c, ottimo per eliminare tossine e per drenare liquidi, generoso fornitore di minerali (potassio, ferro, calcio…), buona fonte di fibre, dal potere antiossidante e considerato un alleato contro alcuni tipi di tumore.

    TORTA SALATA CON CREMA DI PORRI E CAVOLO NERO

    Per la farcia:

    4-5 porri

    10-12 foglie circa di cavolo nero

    1 cipolla media

    Olio qb

    Sale marino integrale qb

    Per l’impasto:

    200 gr di farina integrale (anche di farro) o al massimo tipo 2

    3-4 cucchiai di olio extra vergine d’oliva

    1/2 cucchiaino di sale

    Acqua qb

    Preparare l’impasto mischiando gli ingredienti e lavorando per  circa 10 minuti, in modo da formare una pallina soda che faremo riposare coperta da pellicola per almeno una mezz’ora (se è per il giorno dopo, riporre in frigo ed estrarre 1 oretta prima della successiva lavorazione).

    Tagliare il porro a rondelle abbastanza fini. Scaldare un paio di cucchiai di olio in padella, inserire il porro, rigirando spesso. Salare un pizzico, sfumare con un po’ di acqua e continuare a stufare con acqua per qualche minuto, fino a che il porro tenderà a disfarsi toccandolo con il cucchiaio. Spegnere e fare intiepidire, poi frullare grossolanamente.

    Tagliare la cipolla a mezzaluna e il cavolo in strisce sottili.

    Scaldare un goccio di olio in pentola, inserire la cipolla, far rosolare, salare un pizzico, sfumare con un po’ di acqua. Una volta evaporato il liquido, inserire il cavolo, rigirare per bene, salare un pizzico e cuocere per 6-7 minuti, finché le foglie inizino ad ammorbidirsi. Spegnere e lasciare intiepidire.

    Riprendere l’impasto, stendere con un matterello fino a raggiungere lo spessore di 3-4 mm. Foderare la tortiera con l’impasto, bucherellare il fondo e riempire nello strato sotto con la crema di porri, sopra a questa, adagiare il cavolo saltato con la cipolla.

    Io ho lasciato i bordi alti ma ritengo che con questo tipo di ripieno sia più adatto richiudere il bordi sopra la farcia stessa, oppure, meglio ancora, chiudere la torta anche sopra. Solo per una facilità in più nel mangiarla senza fare cadere pezzi. 

    Se si optasse per la seconda soluzione, raddoppiare le dosi dell’impasto e tirare due dischi, uno più grande per la parte sotto e uno più piccolo per il “cappello” sopra.

    Infornare a 180° per 30 minuti circa.

    Sfornare e …fotografare : D

  • “Mole” ai Fagioli Rossi

    Ho chiamato questa ricetta “mole” in ricordo della cucina messicana che ho avuto la fortuna di assaporare anni fa, durante un bellissimo viaggio. Il mole originale messicano è molto diverso dalla mia ricetta ma ci sono alcuni richiami ad ingredienti e consistenze tipiche della tradizione culinaria sudamericana. Però la cucina è un’arte altamente evocativa e mi piace sfruttarne tutte le potenzialità!

    Nel comporre questa prelibatezza ho scelto ingredienti tipici dell’energia fuoco, che secondo la tradizione orientale è la caratteristica energia che pervade la stagione estiva, insieme al colore rosso e al sapore amaro. Elementi che vanno a rinforzare il cuore e l’intestino tenue. Quando c’è equilibrio nell’elemento fuoco c’è gioia ed allegria, al contrario, in casi di squilibri si tende ad avere una mente dispersiva, incapacità di esprimere gioia in modo equilibrato, problemi a parlare, cattiva circolazione, depressione, cattiva memoria, nonché problemi e fastidi a carico dei due organi principali dell’energia fuoco.

    Ecco che come sempre torna valido il discorso dell’importanza di una alimentazione equilibrata e, più in generale, di uno stile di vita armonico. Conoscere i principi cardine che aiutano a stabilire questi importanti equilibri è fondamentale per una vita lunga e sana. La macrobiotica (ma possiamo benissimo parlare di macro-mediterranea: fondamentalmente la dieta mediterranea con alcuni ingredienti tipici della tradizione macrobiotica), ci fornisce questi validi punti di riferimento che io cerco di mettere a disposizione di chi ha voglia di sperimentate, mettersi alla prova, cambiare il proprio stile di vita.

    La crema che vi propongo oggi è un ottimo accompagnamento di verdure crude ma anche buonissima da spalmare su crostini, piadine, tortillas, tachos, nachos, pane naan…insomma, c’è di che sbizzarrirsi!

    È molto fresca e versatile, nonché veloce da preparare!

    “MOLE” AI FAGIOLI ROSSI

    250 gr fagioli rossi precedentemente cotti

    1 cucchiaino di miso di riso

    1 cucchiaino di tahin (crema di semi di sesamo)

    1/2 cipollato non troppo grande

    1/2 cetriolo normale

    1/2 limone succo

    Frullare tutti gli ingredienti e riporre in frigorifero almeno un paio di ore.

     

  • Due parole sul Dimagrimento: fagottini depuranti con farro e orzo

    Ecco una ricetta primaverile, rinfrescante e depurante!

    L’orzo e il farro sono i cereali più adatti alla depurazione, le foglie verdi aiutano il corpo ad aprirsi e disintossicarsi, le alghe accelerano il metabolismo, il sapore piccantino della senape stimola il fegato a sciogliere il grasso accumulato e i funghi shitake, beh, ormai lo sapete, sono principi della depurazione (attenzione a chi ha la pressione bassa, perché sono molto diuretici. In questo caso usateli con parsimonia).

    In tema di depurazione ed eliminazione degli eccessi -ai miei corsi lo dico sempre- ovviamente non basta una ricetta, un rimedio. Ciò che conta è lo stile di vita in generale: è normale durante la stagione invernale mettere su un po’ di grasso per difendersi dal freddo, ma se abbiamo seguito un regime di vita tendenzialmente sano ed equilibrato, perdere il peso in eccesso in primavera sarà molto più semplice!

    E poi parliamo anche della forma fisica.
    Rimettersi in forma non significa per forza ricalcare certi modelli di magrezza che oggi ci vengono proposti come gli unici desiderabili ed accettabili, anzi, tutt’altro.

    Ognuno ha il proprio peso forma, il proprio modo di essere in salute ed è questo ciò che alla fine conta: la salute e il benessere in generale.
    Con il resto poi, bisogna fare pace ed accettarsi per quel che si è, con i propri limiti, i propri pregi e la propria storia.

    Ci sono diversi fattori che sono importanti da valutare in fase di “dimagrimento”:
    se sei uomo o donna la perdita di peso è decisamente differente
    l’età. Più si avanza con l’età, meno facile risulta la perdita del grasso in eccesso anche perché il metabolismo è più lento
    la costituzione corporea fa la differenza: se sei longilineo, sarà più facile dimagrire
    lo stile di vita degli ultimi anni è molto importante per facilitare o meno lo scioglimento del grasso in eccesso

    Quindi potete unire questa ricetta alle altre e continuare il vostro percorso, oppure, per chi ancora non ha preso una direzione ben precisa, cogliere l’opportunità di questa preparazione per iniziare il vostro viaggio a cui, con consapevolezza e libertà, deciderete di dare i vostri colori e il vostro stile!

    FAGOTTINI DEPUANTI CON FARRO E ORZO

    3 foglie grandi di insalata
    Orzo e farro cotti (4 cucchiai)
    2/3 cucchiaini di fiocchi di alga nori
    1 pezzo fungo shitake a fagottino
    1 ciuffetto crauti a fagotto
    Per la crema condimento:
    1 c purea umeboshi
    2 c senape delicata
    1 c raso miso
    Goccio di acqua

    Emulsionare gli ingredienti del condimento.

    In una ciotola riunire orzo e farro, alga, e il condimento. Amalgamare bene e lasciare insaporire.

    Intanto portiamo a bollore una pentola con dell’acqua leggermente salata. Immergiamo le foglie per qualche secondo, giusto il tempo per ammorbidirle un po’ (non buttate l’acqua! Recuperiamola poi per altre cotture della giornata).
    Estrarre le foglie e farle intiepidire ben aperte su un ripiano.

    Nel frattempo formare le palline con il ripieno, schiacciandole un po’ e andando ad adagiarle sulle foglie tiepide.
    Formare i fagotti richiudendo le foglie intorno al ripieno.

    Guarnire poi con i crauti e il fungo.

    Si può magiare già tiepido oppure riporre in frigorifero da consumare in un altro momento (estrarre dal frigorifero 15/20 minuti).

  • Il Ramen macrobiotico

    Il ramen è un piatto tipico della tradizione orientale, impossibile individuare se di nascita cinese o nipponica ma certo è che ogni zona del Giappone ha una sua ricetta differente dalle altre, quindi, mi sono detta, perché non creare una mia versione tutta macrobiotica?

    Il ramen classico prevede l’utilizzo di carne di maiale e uova, ingredienti che io non uso, quindi ho sperimentato una soluzione tutta vegetale e devo dire che il risultato è stato eccezionale!

    Io ho inserito anche i funghi shitake, utili soprattuto in questo periodo di disintossicazione, in quanto sciolgono i vecchi accumuli.

    Un po’ di shoyu e miso a fine cottura per rendere la zuppa ancora più saporita e utile al nostro corpo!

    RAMEN
    Ricetta per 3/4 persone

    2 carote tagliate a listarelle lunghe 3/4 cm circa
    1 costa di sedano tagliata a listarelle come le carote
    1 cipolla grande tagliata a pezzi abbastanza grandi
    2/3 foglie di cavolo nero tagliate a pezzi
    3 asparagi tagliati a metà
    2 foglie di cavolo cinese tagliate a pezzi
    3 cipollotti tagliati a rondelle (anche la parte verde, finché rimane abbastanza morbida)
    6 funghi shitake tagliati a pezzi ( se sono secchi vanno ammollati finché non si ammorbidiscono)
    50 gr di spaghetti di riso a testa
    Acqua qb
    Olio 2 cucchiai
    Sale qualche granello

    Fare scaldare 2 cucchiai di olio in pentola, rosolare la cipolla, aggiungere qualche granello di sale e sfumare con un po’ di acqua.

    Aggiungere la carota e mescolare, il sedano e mescolare, il cavolo nero e mescolare.

    Aggiungere acqua in abbondanza e fare cuocere per 30 minuti circa.

    10 minuti circa prima della fine della cottura inserire gli asparagi e qualche minuto dopo, aggiungere il cavolo cinese e un cucchiaio di shoyu.

    Nel frattempo rosolare il cipollotto in un poco di olio in una padella e inserire i funghi con qualche granello di sale. Cuocere per 10 minuti circa o fino a cottura ultimata.

    Portare a bollore l’acqua per la cottura degli spaghetti e cuocerli per il tempo necessario.
    Pochi minuti prima di scolare la pasta, comporre le ciotole, aggiungendo in ognuna una porzione di funghi e cipollotto e un cucchiaino di miso (sempre uno in ogni ciotola).

    Quando gli spaghetti sono pronti, aggiungerli nella giusta quantità ad ogni ciotola e servire.

  • Humus di ceci: una crema dai mille usi!

    Oggi sono un pochino di corsa e nel frigo pochi ingredienti. Quindi per pranzo ho farcito una piadina con verdure saltate e humus di ceci.

    Poi ho pensato…io non ho mai scritto un articolo sulla bontà e versatilità dell’humus di ceci!

    Ed eccomi qui!

    Questa fantastica crema di legumi fa parte della alimentazione della mia famiglia da tempo e devo dire che è una preparazione molto semplice e, una volta cotti i ceci, molto veloce da mettere a tavola!

    In più, può essere usata in tanti modi, ma il mio preferito rimane sempre spalmarla in una bella piadina o in un panino per pranzi veloci e d’asporto.

    Quando abbiamo ospiti a me e alla mia bimba piace preparare delle palline di humus da fare rotolare nei semi di sesamo e presentare all’aperitivo o, nella versione dolce, con aggiunta di malto e crema di nocciole, rotolate nel cacao come dessert!

    Aggiunto a verdure cotte e in piccoli pezzi, con l’humus si possono preparare delle deliziose polpettine da ripassare in forno o in padella.

    I ceci sono un’ottima fonte proteica e ricchi di vitamine e sali minerali.

    Una volta lasciati in ammollo (anche 24 ore), si getta l’acqua di ammollo e  si cuociono con un pezzetto di alga kombu per evitare fastidi intestinali soprattutto a chi non è abituato a mangiare legumi. I tempi di cottura possono essere ridotti usando la pentola a pressione.

    Li mettiamo a cuocere ad esempio la sera, al rientro dalla nostra giornata, mentre ci facciamo una doccia e/o ceniamo o ancora mentre leggiamo un bel libro sul divano. Poi li lasciamo freddare e messi dentro un bel contenitore ermetico li riponiamo in frigo, pronti all’uso!

    HUMUS DI CECI

    250 gr di ceci precedentemente lessati (tenere da parte un po’ di liquido di cottura)

    1 cucchiaio di tahin

    1pz di sale marino integrale

    Qualche goccia di succo di limone (fac)

    Riporre gli ingredienti nel mixer e frullare, aggiungere poca acqua di cottura per rendere il composto più morbido (iniziare da un cucchiaio e verificare la consistenza che deve essere morbida ma compatta).

    BON BON DI CECI E CACAO

    250 gr ceci lessati

    100 gr malto di riso (anche meno a seconda dei gusti)

    50/60 gr cacao amaro

    2 cucchiai crema di nocciole

    1 pz sale marino integrale

    Granella di nocciole

    Acqua qb

    Unire gli ingredienti nel mixer (tranne acqua e granella di nocciole) e frullare. Aggiungere acqua solo se necessario. Raggiungere una consistenza tale da potere formare bon bon che rimangano compatti. In caso l’impasto fosse troppo morbido, aumentare la dose di cacao amaro.

    Una volta formate le palline, rotolarle nella granella di nocciole e servire.

    CROCCHETTE DI CECI

    100 gr ceci secchi

    1 pezzetto alga kombu

    1 cucchiaio di tahin

    1 carota grande

    1/4 di cavolfiore

    Rosamarino in polvere

    Sale marino integrale qb

    Acqua qb

    Mettere i ceci in ammollo in abbondante acqua per tutta la notte.

    Gettare l’acqua di ammollo e quindi lessarli per il tempo necessario insieme all’alga precedentemente ammollata in acqua per qualche minuto.

    Tagliare carote e cavolfiore in piccoli pezzi e cuocerli al vapore.

    Frullare i ceci lessati insieme ad un cucchiaio di tahin e poca acqua di cottura se necessario.

    Una volta intiepidite le verdure, unirle ai ceci frullati e aggiungere del rosmarino in polvere.

    Se necessario anche un pizzico di sale.

    Mescolare bene, dare la forma e infornare a 200 gradi per 15/20 minuti, rigirare a metà cottura.

  • Pranzo per le feste, sostenibili!

    E come ogni anno, anche questa volta siamo qui a parlare del fatidico menù per le feste natalizie!

    E come ogni anno eccomi qui a ribadire quanto per me certe feste siano occasione per fare delle cose belle, arricchenti, lontano dalla confusione e dalla “commercializzazione” che vorrebbe fare di certe situazioni più che altro un evento chiassoso e dispendioso!

    Ma noi non ci facciamo abbindolare e cerchiamo di recuperare il senso di certi momenti in cui è bello sentirsi sereni, leggeri come un fiocco di neve, senza inutili sprechi e con il rispetto dovuto a chi ci circonda e alla terra che nonostante le gelide temperature è sempre in grado di fornirci gli alimenti che ci fanno stare bene, in forma e armonia.

    Quindi cosa c’è di meglio se non aprire le danze con un menù macrobiotico naturale che sia adatto davvero a tutta la famiglia?

    Essendo un menù della festa, qualche piccolo sgarro ce lo possiamo permettere; come ad esempio i pomodorini pressati, che è vero che non sono di stagione e sono raffreddanti, ma noi li mettiamo apposta in pressione per andare a servire un piatto nettamente più equilibrato e salutare!

    Per chi fosse interessato ad un menù interamente senza glutine, clicchi qui.
    APERITIVO AL MANDARINO

    1 tazza di succo di mandarino
    2 tazze succo di mela
    1/2 limone spremuto
    1 o 2 cucchiai di succo di zenzero

    Unire gli ingredienti e servire fresco.

    Per la versione alcolica versare in ogni bicchiere per 1/4 il prosecco.
    CROSTINI CON CREMA DI TOFU ALLE OLIVE

    Crostini di pane precedentemente tostati
    1 panetto di tofu al naturale
    2 cucchiai di olio evo
    Acidulato di umeboshi q.b.
    Acqua se necessaria
    Una manciata di olive
    Origano fresco

    Sbollentare il tofu in un po’ d’acqua per circa 10 minuti e lasciare raffreddare.
    Frullare tutti gli ingredienti. Spalmare la crema sui crostini.
    VELLUTATA DI CAVOLFIORE AL CURRY

    1 cavolfiore
    2 porri
    2 C di miso chiaro
    2 pz di curry
    500 ml circa di brodo

    Pulire e tagliare il porro a rondelle divedendo la parte bianca da quella verde.
    Rosolare in pentola per qualche minuto con l’olio e un pizzico di sale prima la parte verde, poi quella bianca.
    Intanto lavare il cavolfiore, dividere in cimette e tagliare a pezzetti il gambo.
    Unire il tutto al porro, rosolare, aggiungere il brodo e portare a bollore.
    Cuocere per circa 20 minuti.
    A cottura ultimata frullare bene fino ad ottenere una consistenza liscia. Aggiungere il miso, curry e mescolare con cura.
    RISOTTO PROFUMATO AL LIMONE

    4 pugni di riso semintegrale
    2 porri
    1/2 limone spremuto
    2 strisce di buccia di limone
    2 cucchiai di olio evo
    Sale marino integrale qb
    Brodo vegetale qb
    Qualche fogliolina di menta a piacere.

    Pulire e tagliare il porro a rondelle divedendo la parte bianca da quella verde più tenera.
    Rosolare in pentola per qualche minuto con l’olio e un pizzico di sale prima la parte verde, poi quella bianca.
    Inserire la buccia di limone e farla rosolare un poco.
    Aggiungere il riso e farlo tostare un paio di minuti.
    Se si desidera, sfumare con un po’ di vino bianco.
    Aggiungere qualche granello di riso e poi il brodo, poco alla volta, fino a cottura ultimata.
    Quando mancano circa 5-7 minuti a fine cottura, inserire il succo iniziando da un cucchiaio. Assaggiare dopo un minuto e regolarsi a piacere con l’intensità dell’aroma di limone desiderata.
    Rimuovere la buccia e lasciare riposare qualche minuto prima di servire.
    Se piace il gusto, durante la mantecatura, inserire le foglioline di menta a pezzetti, altrimenti usarle come decorazione una volta impiattato il riso.
    TRANCETTI DI MAIS AL GRATIN

    Polenta precedentemente cotta
    3/4 porri
    3/4 cucchiai di olio
    Sale marino integrale

    Preparare la polenta seguendo le istruzioni del produttore della farina (per questa ricetta bastano circa 300 gr di farina di mais).
    Una volta pronta versarla in uno stampo da plumcake o contenitore similare (devono poi venire delle “mattonelle”) e lasciare intiepidire.
    Volendo si può preparare il giorno precedente.
    Nel frattempo tagliare il porro a rondelle e farlo rosolare nell’olio in padella, aggiungendo qualche granello di sale.
    Sfumare con un goccio di acqua e continuare a stufare finché il porro diventa cremoso.
    Una volta rassodata la polenta, tagliarla a mattonelle e appoggiare ogni pezzo su una placca da forno rivestita con carta apposita.
    Spennellare i trancetti con poco olio e grigliare in forno le fettine fino a che si formi la crosticina.
    Prima di servire, ricoprire ogni trancio con i porri stufati.
    PANZANELLA INVERNALE

    200 gr pomodorini
    1 cipolla grande
    200 gr di pane a dadini
    Una manciata di foglie di basilico
    15 olive denocciolate
    1-2 cucchiai di aceto di mele
    4 cucchiai olio evo
    200 gr tofu a dadini
    Shoyu qb
    Qualche foglia di insalata

    Almeno 12 ore prima:

    Tagliare in quattro parti i pomodorini e la cipolla in fette abbastanza sottili, mescolare con il sale e porre in pressione nel pressa verdure o in una ciotola (poggiandovi sopra un piatto o ciotola con un peso, di modo che le verdure risultino ben schiacciate. Es. bottiglia grande piena di acqua o similari).

    Mettere i dadi di tofu in una macinatura fatta con metà acqua e metà shoyu.

    Il giorno stesso:

    Scolare il tofu, strizzare le verdure e metterli in una ciotola.
    Aggiungere il pane, le olive, l’insalata e il basilico.
    Condire con olio, shoyu e aceto.
    Lasciare riposare in frigorifero per 1 ora.
    BUDINO FONDENTE CON CRUMBLE NATALIZIO

    1 L latte di riso
    200 ml malto di riso
    1 pz sale
    1 cucchiaio di crema di nocciole
    3 cucchiaini di agar agar
    3 cucchiai di cacao amaro in polvere
    3 cucchiai di kuzu (in mancanza amido di mais)

    Per il liquido di copertura:
    4 cucchiai di sciroppo di acero
    1 cucchiaio di acqua

    Per il crumble:
    100 gr farina integrale di farro
    1 cucchiaio di olio
    1 cucchiaio di malto di riso
    3 fichi secchi tagliati in piccoli pezzi
    Succo mela qb
    Qualche granello di sale marino integrale
    Buccia grattugiata di mezza arancia

    Amalgamare gli ingredienti e successivamente strofinare il composto tra le mani per ottenere un effetto sabbia. Se il composto dovesse risultare troppo secco, aggiungere dell’acqua.
    Posizionare su una placca da forno rivestita con carta forno e infornare a 180 gradi per 10-15 minuti o comunque fino a doratura.

    Nel frattempo sciogliere l’amido in poco di latte freddo.
    Mescolare in una ciotola malto, cacao e crema di nocciole.
    Sciogliere l’agar agar nel latte freddo, riporlo in un pentolino e portarlo a bollore. Aggiungere il sale.
    Aggiungere quindi il composto di malto, cacao e crema, mescolando. Sobbollire per circa 10 minuti, poi versare il latte con l’amido e continuare a mescolare finché il liquido si addensa.
    (Se si desidera, si può mettere il crumble nel fondo delle ciotole, sotto al budino, oppure in superficie. In questo ultimo caso, meglio evitare il liquido di copertura).
    Versare nelle ciotoline, si solidificherà raffreddandosi.
    Diluire lo sciroppo d’acero con l’acqua e versare su ogni ciotolina ormai raffreddata.
    Conservare in frigorifero fino a quando il budino verrà servito.

  • Crocchette di ceci

    Ai miei corsi, ma anche altrove, capita spesso di incontrare persone che davanti ai legumi vanno in crisi: non si sa mai come cucinarli affinché  possano risultare più appetitosi, anche ai palati meno avvezzi.

    Per non parlare poi dell’effetto mongolfiera!

    Eccomi qui oggi a proporvi delle crocchette di ceci molto buone e sfiziose, digeribili e cucinate secondo i crismi necessari per evitare l’effetto “gonfiore alla pancia”!

    Innanzitutto ricordo che per le persone poco o per niente abituate a mangiare i legumi, all’inizio è sempre meglio optare per l’introduzione graduale degli stessi, iniziando magari con qualche crema di legumi.

    Successivamente si procede mangiando legumi integri ogni giorno, in piccole quantità e molto ben cotti.

    Altro suggerimento è di ammollare il legume in acqua e di cuocerlo poi con un pezzetto di alga kombu, che aggiunge importanti sali minerali ai nostri legumi ed evita il formasi di aria nell’intestino.

    In ultimo, il consiglio più importante per una buona digestione (non solo dei legumi): masticare!

    Una buona masticazione permette una predigestione del cibo, che una volta arrivato nell’intestino, viene digerito in maniera più semplice, immediata ed efficace; con conseguente eliminazione di molti fastidi digestivi e della maggior parte dei problemi d’aria!

    CROCCHETTE DI CECI

    100 gr ceci secchi

    1 pezzetto alga kombu

    1 cucchiaio di tahin

    1 carota grande

    1/4 di cavolfiore

    Rosamarino in polvere

    Sale marino integrale qb

    Acqua qb

    Mettere i ceci in ammollo in abbondante acqua per tutta la notte.

    Gettare l’acqua di ammollo e quindi lessarli per il tempo necessario insieme all’alga precedentemente ammollata in acqua per qualche minuto.

    Tagliare carote e cavolfiore in piccoli pezzi e cuocerli al vapore.

    Frullare i ceci lessati insieme ad un cucchiaio di tahin e poca acqua di cottura se necessario.

    Una volta intiepidite le verdure, unirle ai ceci frullati e aggiungere del rosmarino in polvere.

    Se necessario anche un pizzico di sale.

    Mescolare bene, dare la forma e infornare a 200 gradi per 15/20 minuti, rigirare a metà cottura.

  • Burger Miglio e Lenticchie

    Una mia cliente mi dice che vorrebbe tanto mangiare il miglio (ricordatevi che è l’unico cereale alcalinizzante!) ma… “è così triste!”.

    In effetti questo cereale preso così, da solo, non è molto invitante, ma noi cuochi di cucina naturale siamo qui apposta per voi, per spiegare e insegnare come ogni cibo può dare il meglio (o il peggio) di sé quando lo si conosce e tratta con il dovuto rispetto!

    Vi segnalo innanzitutto una ricetta dal mio archivio: roll di zucchine e miglio, da leccarsi i baffi!

    Oggi invece ho preparato dei burger di con miglio e lenticchie. Il miglio è ottimo come riempitivo in tutte le polpette, burger e via dicendo: conferisce corposità all’impasto data la sua consistenza per natura “appiccicosa” ed è il meglio che possiamo mangiare per restituire un buon equilibrio a stomaco, milza e pancreas. Ottimo (insieme al riso integrale) in casi di dissenteria.

    BURGER MIGLIO E LENTICCHIE
    200 gr lenticchie precedentemente lessate
    100 gr di miglio precedentemente cotto per assorbimento (seguire le istruzioni del produttore)
    2 cipolle medie
    Olio evo qb
    un pizzico di sale marino integrale
    Rosmarino secco tritato finemente
    Pane integrale grattato se necessario
    Affettare le cipolle e fare rosolare in un poco di olio, stufarle poi per 5 minuti in acqua, finche non si ammorbidiscono, a questo punto unire lenticchie e miglio e lasciare insaporire per qualche minuto, aggiungendo un pizzico di sale se necessario. Spegnere e fare freddare.

    Una volta freddato il composto, unire il rosmarino e frullare (non necessariamente troppo finemente) il tutto.

    Aggiungere pane grattato se necessario, mescolare e formare i burger. Cuocere in padella leggermente oliata per circa 5/7 minuti per lato a fuoco molto basso, o comunque finché la superficie risulti dorata.

  • Crocchette di quinoa, ceci e verdurine. GLUTEN FREE!

    La quinoa è una pianta erbacea che per alcune sue caratteristiche è assimilata agli altri cereali, pur non facendo parte, botanicamente parlando, della famiglia delle graminacee.

    Questo pseudo cereale ha un alto contenuto proteico ed è privo di glutine, per questo molto apprezzato anche dagli intolleranti e allergici a questa sostanza.

    Ma, lo dico sempre, non si faccia mancare alimenti senza glutine anche chi allergico non è: troppo glutine, tutti i giorni, non fa bene a nessuno.

    La ricetta delle crocchette che vi presento è un’ottima occasione per mettere a riposo l’intestino dal doversi disfare di questa appiccicosa presenza glutinosa; fantastiche da proporre ai bimbi: croccanti fuori e più morbide dentro!

    Energeticamente parlando, seguendo i principi della medicina tradizionale cinese, la quinoa nutre l’energia fuoco, che regnerà sovrana in piena estate regolando le funzioni del cuore e dell’intestino tenue. Consumarla adesso, senza esagerare, ci prepara ad un estate in forma e gioiosa, dal momento che l’energia fuoco in equilibrio contribuisce al buon umore e felicità!

    CROCCHETTE DI QUINOA

    200 gr ceci precedentemente lessati
    1 cucchiaio di crema tahin
    1/2 bicchiere di quinoa
    1/2 zucchina non molto grande
    Qualche cimetta di cavolfiore
    Farina di mais fioretto qb
    Olio evo e sale marino integrale qb

    Sciacquare abbondantemente la quinoa (la buccia continente una sostanza, saponina, che la rende particolarmente amara se non viene lavata via) e cuocere secondo le indicazioni del produttore.

    Tagliare le verdure in piccoli pezzi e cuocerli brevemente al vapore, lasciare freddare. Volendo un piatto un po’ più saporito, invece del vapore, cuocere le verdure in padella con cipolla e poco olio. Mettere prima il cavolfiore (se serve stufare con un filo di acqua) e a cottura quasi ultimata unire la zucchina.

    Frullare i ceci unendo la crema tahin e se serve un po’ di acqua di cottura (l’impasto finale non deve essere troppo molle, acquoso, ma abbastanza sodo).

    Unire in una ciotola le zucchine, il cavolfiore schiacciato con i rebbi di una forchetta (se si desidera si può frullare insieme alla crema di ceci), la quinoa, la crema di ceci e lavorare. Se fosse necessario rassodare l’impasto, aggiungere un po’ di farina di mais. Aggiungere un pizzico di sale se necessario.

    Formare le palline e schiacciarle fino ad ottenere dei dischetti non troppo sottili però.

    Passare le crocchette nella farina di mais e se si desidera spennellare con un velo di olio evo.

    Infornare a 200° per 15/20 minuti, rigirando a metà cottura.

  • Cucina veloce e salutare: Dahl di lenticchie.

    A grande richiesta un’altra ricetta semplice, che non faccia perdere troppo tempo ai fornelli ma che sia gustosa e salutare.
    Anche se è bene ricordare che l’attenzione in cucina non è mai perdita di tempo!

    Vi propongo il “dahl di lenticchie”: una antica ricetta indiana che consiste in una purea di lenticchie con aggiunta di aromi speziati.
    In india viene utilizzata anche nel versione “zuppa”, mentre oggi ve la presento come secondo, da abbinare ad un piatto di riso integrale semplice, magari saltato con qualche verdura tagliata in piccoli pezzi.

    In inverno la faccio senza spezie, dato che queste raffreddano parecchio l’organismo e nella stagione invernale c’è bisogno invece di calore. Ma in estate è perfetta anche con aggiunta di curry, zenzero o altre spezie a piacere.

    Questa ricetta è particolarmente adatta anche ai bimbi più piccoli e a chi ha problemi di digestione lenta, perché vengono usate le lenticchie rosse decorticate, digeribilissime, tanto da essere previste nei piani di svezzamento proposti dai pediatri.

    DAHL DI LENTICCHIE (per 4/5 persone)

    1 tazza di lenticchie rosse decorticate
    3 tazze di acqua (o brodo di verdure)
    1 cipolla tagliata in piccoli pezzi
    Olio evo
    Sale
    1 foglia di alloro
    Spezie a piacere (fac)

    Portare a bollore l’acqua, nel frattempo avrete scaldato un cucchiaio di olio evo in una padella e versata la cipolla. Dopo poco aggiungere un pizzico di sale e stufare con un goccio di acquapendente fino ad evaporazione.
    Aggiungere le lenticchie e l’allora. Mescolare e aggiungere l’acqua bollente e abbassare il fuoco il più possibile. Seguire le istruzioni di cottura riportate sulla confezione, di solito il tempo non supera i 15 minuti. Salare (e aggiungere spezie se si desidera) verso la fine della cottura. A questo punto le lenticchie si saranno praticamente sciolte: si può lasciare questa consistenza o decidere di frullare il tutto per una maggiore cremosità.
    Questa purea ha la particolarità di addensarsi raffreddandosi: volendo procedere con un impiattamento più originale (come quello della foto), si può inserire la purea in un coppapasta o forma grande per biscotti e lasciare ad intiepidire prima di togliere la forma e servire. L’effetto “wow!” è assicurato!!!

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