mindful eating

Quante volte mangiamo senza avere realmente fame ma solo perché è l’ora della pausa oppure arriviamo al momento del pasto affamatissimi e, aprendo la dispensa, trangugiamo le prime cose che troviamo, senza troppo fermarci a pensare!

Altre volte invece mangiamo seguendo -più o meno consapevolmente- alcune regole, idee e giudizi (a volte pre-giudizi) che ci siamo fatti sul cibo e che hanno larga influenza sul nostro modo di alimentarci per tutto l’arco della nostra vita. Spesso queste credenze si sono create in seno alla famiglia di provenienza.

Quando trangugiamo il cibo senza pensare, assaporare, restare in contatto con il nostro sentire, spesso non avvertiamo i segnali di sazietà che ci manda il nostro corpo e mangiamo molto più di ciò che realmente ci serve. 

In questi casi si può parlare di vera e propria alimentazione inconsapevole e oggi è un approccio al nutrimento molto diffuso.

Le motivazioni che ci celano dietro questo modo di alimentarsi, sono svariate: 

  • noia o tristezza
  • stati di agitazione
  • insoddisfazione…

ma potrei andare avanti ancora.

Spesso dunque mangiamo non per nutrire il nostro corpo, ma per consolarci dal punto di vista emotivo o per passare il tempo. 

Questo spesso comporta un rapporto negativo con l’idea che abbiamo del nostro corpo e una visione distorta del principio del nutrimento.

I ritmi e lo stile di vita frenetici dentro i quali siamo oggi risucchiati, non facilitano il rimanere connessi con il nostro sentire: la vita sedentaria, la facilità di accesso a cibi al alto impatto calorico e glicemico, con molti ingredienti raffinati, la frenesia con la quale dobbiamo convivere sotto ogni aspetto delle nostre vite, l’ansia della performance… 

Le pratiche di alimentazione consapevole, MINDFUL EATING, sono in grado di offrirci una  valida alternativa per disattivare questa modalità di approccio al cibo.

Mangiare con consapevolezza ci permette di riscoprire la cura e l’attenzione per noi stessi, ci consente di esperire il momento del pasto in maniera del tutto diversa, di sentire realmente il sapore di ciò che mangiamo e di essere pienamente soddisfatti, di avvertire il senso di sazietà e soprattutto ci rende possibile rimanere in contatto con il nostro sentire, comprendendo da dove si origina il nostro senso di fame.

L’accettazione è uno dei fondamenti principali della mindfulness e anche per quanto riguarda il mindful eating, è un principio attraverso il quale si impara ad accettare il nostro corpo per come è, nel momento presente. Solo accettandoci possiamo amarci e amare il nostro corpo significa stabilire una relazione positiva che ci permetterà di innescare un circolo virtuoso in grado di stimolarci a fare il meglio per noi stessi, quindi a mangiare in maniera consapevole con ricadute positive sulla gestione del peso, dell’autostima e del rapporto con il cibo e con la nostra persona in generale.

Come fare dunque per iniziare ad alimentarsi in modo più consapevole?

Innanzitutto bisogna dire che avere a che fare con il cibo, offre molte occasioni di attenta osservazione: un alimento prima di arrivare sulla nostra tavola, viene acquistato, lavato, tenuto in mano, tagliato, preparato, cucinato…

Vediamo come muovere i primi passi:

  • innanzitutto possiamo iniziare ad organizzarci provando a programmare un menù settimanale di base. Mettendo nero su bianco abbiamo la possibilità di riflettere sulle nostre abitudini alimentari.
  • Il secondo passo può essere la spesa consapevole in base al nostro menù. Prendersi del tempo per leggere le etichette degli alimenti che acquistiamo abitualmente è una ottima abitudine per verificare ciò che realmente mettiamo in tavola ed eventualmente è una buona occasione per cercare delle alternative, magari affidandosi a qualche professionista che ci possa meglio indirizzare.
  • Mentre prepariamo il pasto, soffermiamoci con grande concentrazione a toccare le superfici, a saggiare le consistenze, annusare odori, guardare i colori.
  • Una volta a tavola, prima di mangiare, osserviamo ciò che abbiamo nel piatto, recuperiamo il contatto con noi stessi e il nostro corpo, cerchiamo di capire dove ha origine la nostra fame. Desideriamo cogliere questo cibo e in quale misura? Che pensieri ci suscita sederci a tavola davanti al cibo?
  • Osserviamo il cibo nel piatto: da dove viene? Ha preso sole, pioggia, vento? Che strada a fatto per arrivare fino a noi?
  • Iniziamo a mangiare, prestando attenzione al gusto e alla consistenza del cibo in bocca.   Prestiamo attenzione ai messaggi di corpo e mente, soprattutto al senso di sazietà.
  • In ultimo è importante prestare attenzione alle sensazioni fisiche e mentali nelle ore che seguono il pasto. Come ci sentiamo? Questa operazione è interessante per riflettere sul nostro modo di alimentarci.

Certo è necessario fare pratica e nel tempo sarà possibile leggere molto meglio le sensazioni e a rimanere in contatto con il corpo.

Un approccio mindful al cibo, guidato da un professionista, è sicuramente la modalità migliore per imparare ad alimentarsi in maniera consapevole, ma già seguendo questi principi si può giungere ad una maggiore chiarezza e contatto con se stessi.

Respirate e provate.

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