• Semifreddo alla fragola

    Ho provato a fare questo esperimento partendo da una crema di frutta cotta con nocciole che avevo già usato come crema nel tiramisù (la ricetta qui) e già allora il risultato era ottimo!

    Su suggerimento di mia figlia ho provato a farla raffreddare ancora di più, fino a farne un semifreddo e devo dire che ne è uscito un dessert da leccarsi i baffi!

    Alla crema “base” fatta con pere e nocciole ho aggiunto delle fragole (sempre durante la cottura) che hanno dato al dolce una decisa connotazione estiva!

    La prossima volta farò il gelato!

    SEMIFREDDO ALLE FRAGOLE

    600 gr pere sbucciate e tagliate in piccoli pezzi
    250 gr fragole lavate e tagliate in pezzi
    160 gr nocciole intere o ridotte in farina (meglio intere che non assorbono subito tutta l’acqua della frutta, proprio come in una qualsiasi marmellata)
    1 pz sale marino integrale

    Mettere a cuocere le pere e le fragole con il sale e dopo 10 minuti unire le nocciole. Proseguire la cottura per almeno 30/35 minuti, o comunque finché il composto non sia più acquoso. Lasciare intiepidire e frullare finemente.

    Una volta freddato riporre in frigo se non si usa immediatamente; riporre comunque in congelatore 20/30 minuti prima di servire. Passato questo tempo mescolare il composto o (se necessario) frullare brevemente.

    Servire le mono porzioni e guarnire a piacere.

    Io ho usato piccoli bicchierini e come guarnizione granella di nocciole e fragole tagliate in pezzettini piccoli.

  • Mousse di Fragole

    Oggi ho preparato una variazione del classico kanten (succo di mela cotto insieme a frutta, con aggiunta di agar agar per gelificare).

    Questo dessert è ottimo per soddisfare la voglia di dolce senza creare danni al nostro organismo, ha un effetto benefico sull’intestino, contiene agar agar, un’alga ricca di iodio e calcio.

    Si può mangiare freddo creando un piacevole effetto rinfrescante quando fa caldo ma è molto duttile e si presta a numerose variazioni (come quella presentata oggi).

    Nella mia ricetta, per conferire una nota più cremosa, ho usato il kuzu, una polvere bianca che ha potere addensante; è ricavata dalla radice di una pianta montana ma, a differenza delle altre fecole o amidi, ha notevoli qualità curative, tanto da essere spesso utilizzata nei rimedi della terapia alimentare.

    MOUSSE DI FRAGOLE:
    200 ml di latte di riso al naturale senza zuccheri aggiunti
    150 gr di fragole ridotte in purea
    1 cucchiaino di crema di nocciole
    2 cucchiaini di agar agar in fiocchi
    1 cucchiaino di kuzu
    1 pz di sale marino integrale

    Sciogliere l’agar agar nel latte freddo e mettere a scaldare in un pentolino. Raggiunto il bollore aggiungere il sale e subito dopo la purea mischiata con la crema di nocciole. Fare sobbollire per 10 minuti circa.

    Sciogliere il kuzu in poco latte freddo e versare nel pentolino.
    Mescolare finché addensa, poi togliere da fuoco.

    Io l’ho usato come farcitura di una crostata in questo modo: dopo poco versare nella tortiera e fare raffreddare, il composto si solidificherà raffreddandosi.

    Una volta freddato, riporre in frigorifero e servire quindi fresco.

    Ma si può tranquillamente versare in pirottini o stampi e mettere a freddare e poi in frigorifero.

  • Ri-Educazione Alimentare: un aiuto per Disitossicarsi dallo Zucchero

    Lo zucchero, si sa, è una tra le “droghe” più usate e abusate degli ultimi decenni.

    La sua storia nel continente europeo inizia già con i greci ed i romani, che, dato il costo esorbitante, lo importavano in piccole quantità dall’oriente  e veniva stoccato nelle botteghe degli speziali tra i medicamenti vari.

    Con la scoperta dell’America poi, la canna da zucchero viene importata anche in Europa e si inizia a farne uso nelle cucine delle ricche famiglie che potevano permettersi di affrontare quella spesa.

    È solo nel settecento però che il “sale dolce” comincia ad essere un prodotto consumato in maniera più diffusa, utilizzato anche per dolcificare alcune bevande alla “moda” come caffé e cioccolata.

    Facile capire che la maggior parte delle famiglie non potevano permettersi di avere lo zucchero nella loro dispensa, eppure l’ancestrale necessità del sapore dolce veniva comunque soddisfatta, in maniera più naturale e sana. Tra poco vedremo come.

    Ma è proprio lì che bisogna tornare, a quel tipo di dolce, che non procurava tanti danni come quelli che ci sta portando il consumo di zucchero, che da quel lontano ‘700 in poi si è sempre più diffuso, fino a diventare uno degli immancabili ingredienti nella grande industria alimentare (è davvero ovunque) e, per i guai combinati alla nostra salute, una delle principali fonti di guadagno del grande impero sanitario-farmaceutico.

    Allora ripartiamo da qui: come vivere senza zucchero? Come aiutare il corpo a disintossicarsi (perché proprio di questo si tratta) da questa velenosa sostanza? Si tratta, in pratica, di rieducare il nostro palato.

    Innanzitutto smettendo di consumare zucchero (di canna o integrale che esso sia, non cambia rispetto a quello raffinato bianco), alimenti in generale troppo dolci e limitare al massimo farine bianche e cibi raffinati.

    Per quanto riguarda i CEREALI meglio prediligere quelli INTEGRALI, consumare in abbondanza VERDURE DOLCI (carota, zucca, cipolla, cavoli…) e ovviamente legumi. Il tutto da MASTICARE molto bene, in quanto più il cibo viene masticato, più aumenta il sapore dolce in bocca. Questo è un piccolo e molto utile, nonché sano, trucchetto!

    Per soddisfare la voglia di dolce senza andare a cercare a fine pasto lo sfizio, è utile mangiare della FRUTTA COTTA come MELA o PERA magari con qualche granella di mandorla o nocciola che rallentano l’assorbimento dello zucchero attraverso l’intesino, diminuendo il picco glicemico e il conseguente down che ci porta a cercare ancora il dolce.

    Utilizzare ALBICOCCHE e PRUGNE SECCHE come spuntini ma anche per dolcificare torte e dessert in generale.

    I MALTI possono aiutarci a dolcificare, ma attenzione a non esagerare.

    SUCCO DI MELA (da bere anche caldo per rilassarci e togliere la voglia di dolce) e SUCCO DI CAROTE da bere o da usare per addolcire i nostri dessert.

    Secondo la mia esperienza, il periodo drammatico per disintossicarsi e superare le crisi di astinenza, si aggira in media intorno a 7/10 giorni, passati i quali si smette di avere il pensiero fisso e di agire in maniera compulsiva (quei momenti in cui ti trovi con il dolcetto che sta andando giù nello stomaco e non ricordi come sia successo!!!).

    I vantaggi che comporta l’eliminazione dello zucchero sono innumerevoli e possono davvero cambiare il percorso di salute di una persona, dai malanni più lievi a quelli più importanti.

    A breve cercherò di scrivere un articolo più approfondito in materia di glicemia e salute. Per ora cerchiamo di disintossicarci!

  • Tiramisù Naturale

    Finalmente ho trovato una formula per questo dolce che sia degna di nota, che mi soddisfi pienamente!

    Poi, di certo, si può sempre migliorare ma diciamo che se gli dei sono mai esistiti, secondo me mangiavano proprio questo dessert!

    Lo vedo già il capriccioso Zeus, sempre pronto a scagliare saette alla minima contrarietà, sciogliersi dinanzi a tanta bontà, scioglievolezza, unite a irresistibile leggerezza e sofficità!

    È una versione macro vegan del classico tiramisù, che mai mi è piaciuto il suo effetto nello stomaco, ma nella bocca invece…eccome!

    Ho cercato di ricreare quella sensazione senza utilizzare però bevande vegetali per fare la crema, dal momento che trovo poi il risultato finale troppo pesante e dal gusto poco convincente.

    Per la parte solida si può usare pan di spagna veg, fette biscottate, biscotti secchi (sempre senza derivati animali e zucchero)… insomma potete sbizzarrirvi come più vi piace! Nella mia ricetta ho usato il pan di spagna ma tempo fa avevo provato anche con le fette biscottate e trovo diano comunque un buon risultato.

    Per la parte cremosa ho semplicemente replicato una composta fatta tempo fa e pubblicata sulla mia pagina fb (allora avevo messo il cacao, che questa volta non ho inserito), frullandola finemente, fino ad ottenere quella che ha tutte le caratteristiche di una crema.

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    Quindi ingredienti naturali, leggeri e sani, quelli che produceva la nonna nella sua profumatissima cucina e che forse oggi abbiamo dimenticato ricoprendo sempre tutto di grassi non buoni per la salute e zuccheri altrettanto dannosi.

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    TIRAMISÙ NATURALE (per 3/4 persone)

    Per il pan di spagna:

    125 gr farina tipo 2
    50 gr farina di nocciole
    35 gr di farina di mais fioretto
    1 busta di lievito naturale
    100 gr malto di riso (anche meno se lo desiderate meno dolce)
    50 gr olio evo
    100 ml succo di mela (può essere che ne serva di più, a seconda del tipo di farina usata)
    1 cucchiaio di aceto di mele
    1 pz sale marino integrale

    Unire gli ingredienti secchi, poi quelli liquidi. L’impasto deve essere cremoso, tendente al liquido, ma non liquido: deve fare il “filo” sollevandone un po’ col cucchiaio per farlo ricadere nella ciotola.

    Infornare a 200° per 10 minuti, poi abbassare a 175 per circa 15/20 minuti.

    Una volta freddato tagliarlo e dividerlo come si preferisce per usarlo nel tiramisù al posto dei biscotti.

    Per la crema:

    850 gr pere sbucciate e tagliate in piccoli pezzi
    160 gr nocciole intere o ridotte in farina (meglio intere che non assorbono subito tutta l’acqua della frutta, proprio come in una qualsiasi marmellata)
    1 pz sale marino integrale
    Mettere a cuocere le pere con il sale e dopo 10 minuti unire le nocciole. Proseguire la cottura per almeno 30/35 minuti, o comunque finché il composto non sia più acquoso. Lasciare intiepidire e frullare finemente.

    Per assemblare il tiramisù:

    pan di spagna
    crema pere e nocciole
    caffè di cereali, io ho usato quello anche con fichi e cicoria (deve essere ben concentrato per godere appieno delle sue note calde nel dolce)
    cacao in polvere, senza zucchero qb

    Stendere uno strato di crema sul fondo della pirofila, coprire con i pezzi di pan di spagna precedentemente imbevuti nel caffè di cereali, sovrapporre un altro strato di pan di spagna che verrà nuovamente coperto di crema prima, spolverata poi con il cacao amaro.

    Fare riposare almeno un’oretta in frigorifero prima di servire.

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