• Calcio: Latte si o no? Meglio le Fonti Vegetali. Il Croccante di Sesamo.

    Oggi vi presento un altro tormentone (insieme a quello delle proteine che trovate qui), che ci portiamo dietro, bene o male, per tutta la nostra esistenza, dalla nascita fino all’età più matura: il fabbisogno di calcio.

    Quante volte, dalla pediatra o dal dottore di famiglia abbiamo sentito sottolineare l’importanza del latte (e derivati) nell’alimentazione dei nostri bambini per favorire la crescita o dell’adulto stesso per prevenire l’osteoporosi? Tutti discorsi finalizzati all’ottenimento della razione di calcio necessaria.

    Vediamo però a seguire come parecchi studi abbiano ormai smentito questa corrispondenza: più latte = ossa più forti.

    Parliamo di sali minerali, importanti, anzi fondamentali per la nostra stessa vita.

    In particolare il calcio nel nostro organismo svolge le seguenti funzioni:

    • COSTRUZIONE DI SCHELETRO E DENTI
    • REGOLAZIONE DELLA CONTRAZIONE DI TUTTI I MUSCOLI (CUORE COMPRESO)
    • REGOLAZIONE DELLA PERMEABILITÀ CELLULARE
    • COAUGULAZIONE DEL SANGUE
    • FUNZIONAMENTO CORRETTO DI MOLTI ENZIMI
    • TRASMISSIONE DI IMPULSI NERVOSI

    Il fabbisogno di calcio, affinché il nostro organismo possa svolgere tutte le sue funzioni,  si aggira intorno ai 0,8 g al giorno.

    Molti studi hanno ormai da tempo messo in luce come la causa principale della carenza di calcio, sia l’eccessivo consumo di proteine (soprattutto di origine animale) e di cibi raffinati.

    Quindi attenzione a cereali raffinati, farine bianche, carni, latte, latticini, zucchero, caffè, alcol, cibi tropicali, sostanze chimiche (pesticidi, lieviti chimici ecc…), solanacee.

    Tutti questi alimenti hanno una caratteristica in comune: contengono acidi che una volta ingeriti vanno ad acidificare il nostro corpo. La condizione naturale ed ottimale per il nostro organismo è leggermente alcalina, quindi se introduciamo sostanze acide esso si attiva per neutralizzarle.

    Come? Attingendo alle nostre riserve di sali minerali.

    Dove? Principalmente nelle ossa: parliamo quindi di sottrazione proprio del fantomatico calcio dal nostro corpo!

    Torniamo al latte e riassumiamo in una semplice formula ciò che è appena stato detto:

    più LATTE = meno CALCIO (nelle ossa)

    e più in generale:

    più PROTEINE, più CIBI RAFFINATI, più ZUCCHERI = meno CALCIO nel corpo.

    Quindi cosa mangiare per non rischiare carenze di questo importante sale minerale?

    Ancora una volta la natura e il suo mondo vegetale ci vengono incontro. Troviamo infatti parecchio calcio nei seguenti cibi:

    CAVOLO CAPPUCCIO

    CIME DI RAPA

    TUTTE LE FOGLIE VERDI

    BROCCOLI

    OLIVE

    SPINACI

    SEMI DI SESAMO, GIRASOLE, MANDORLE, NOCCIOLE

    FAGIOLI DI SOIA E ROSSI

    TOFU

    MISO

    TUTTE LE ALGHE

    Ecco una ricetta ricca di calcio, adatta come spuntino e merenda dolce, per grandi e piccini.

    CROCCANTE DI SESAMO

    2 tazze di semi di sesamo

    4 cucchiai di malto di riso

    2 cucchiai di olio evo delicato o girasole deodorato

    Unire tutti gli ingredienti, stendere su una placca da forno (foderata con carta forno) uno strato di circa 3-5 millimetri. Infornare a 180° per 10 15 minuti finché risulti dorato.

  • Colazione: l’ideale macrobiotico e variazioni sul tema. Muffin integrali con carote e nocciole.

    La migliore colazione, macrobioticamente parlando, è costituita da cereali integrali in chicco e verdure cotte a lungo e un po’ di grassi buoni. Il che si può tradurre con crema di riso, zuppa di verdure, qualche seme oleoso, pane a pasta acida cotto a vapore, marmellata di verdure dolci e i vari tipi di porridge.

    Questo tipo di colazione è d’obbligo per chi non sta bene e sta seguendo una terapia alimentare, mentre chi è decisamente in salute può anche variare, ogni tanto, magari con un buon muffin e una tazza di tè caldo o tisana.

    Ma vediamo nel particolare alcuni importanti ingredienti che deve contenere il piatto della colazione quando, a volte, non vogliamo o riusciamo a consumare il cereale in chicco.

    CEREALE INTEGRALE. Il cereale integrale, sotto forma di farina, è il carboidrato nel piatto della prima mattina di tanti italiani e i carboidrati sono la principale fonte di energia e non dovrebbero mai mancare ad ogni pasto.

    La farina va scelta nella sua forma integrale che conserva più nutrienti e sostanze preziose per il buon funzionamento del corpo e del relativo benessere. Parlo in particolare delle fibre che tengono pulito e in ottimo stato il nostro intestino, da cui dipende tanta della nostra salute.

    MALTO DI CEREALI. Il malto è una sostanza dall’aspetto molto simile al miele e che si ottiene cuocendo un cereale (solitamente riso o orzo) e aggiungendovi successivamente gli enzimi prodotti dall’orzo germogliato.

    Il prodotto finale è un ottimo dolcificante composto per il 60% da maltosio, molto digeribile, ricco di vitamine e minerali del cereale integrale e soprattutto il malto è un alimento che non provoca “picchi glicemici”. Usando il malto non si corre quindi il rischio, già dopo un paio di ore dalla colazione, di avere di nuovo fame, incappando in quei peccati di gola che poi disturbano salute e linea.

    Quello della questione glicemica, è un discorso molto interessante che ha notevoli ricadute sulla salute a breve e lungo termine, sull’attenzione e l’energia durante la nostra giornata. Anche per questo motivo sarà un argomento che approfondirò in un prossimo articolo; per ora mi limito a segnalare che per una buona salute è più opportuno scegliere tra i malti il nostro dolcificante abituale, a posto di zuccheri vari, che siano essi bianchi, di canna, grezzi e via dicendo. O, laddove la preparazione la consente, meglio ancora albicocche e prugne essiccate.

    Ma il malto non l’unica soluzione per dolcificare. Si può usare il succo di mela, frutta disidratata come albicocche o prugne secche. Solitamente, quando mi occupo delle consulenze, indico l’utilizzo del malto solo come passaggio per arrivare al dolce più equilibrato del succo di mela e frutta disidratata. Ma per chi ancora non può farne a meno, il malto è una buona soluzione.

    Il malto che uso più di frequente è quello di riso, che rispetto a quello d’orzo, ha un sapore più delicato, che non interferisce con il gusto tipico del dolce che prepariamo.

    OLIO. L’olio vegetale è la forma nella quale la pianta immagazzina riserve di energia, quindi è facile dedurre che ogni sua stilla sia un concentrato di pura vitalità. I grassi forniscono energia per svolgere il lavoro fisico ed è quindi importante disporre di una piccola quota di grassi (che non siano quelli saturi) già dalla mattina.

    L’olio ricco di grassi monoinsaturi (0 semplicemente insaturi) è quello più stabile, cioè degenera meno facilmente, senza il rischio di formare radicali liberi nel corpo, ed ha un punto di fumo più alto (intorno ai 200°). Il punto di fumo è la temperatura a cui un grasso se riscaldato incomincia a rilasciare sostanze volatili tossiche e cancerogene.

    Da questo punto di vista l’olio migliore è quello di oliva, da scegliere nella sua forma extra vergine e preferibilmente biologico.

    Ottima fonte di olio e di grassi buoni (ma anche di altri preziosi nutrienti), sono i semi oleaginosi: noci, nocciole, semi di zucca, pinoli, semi di sesamo e tanti altri. A colazione sono l’ideale e offrono anche una piacevole croccantezza che personalmente apprezzo molto e soprattutto rallentano la velocità di assorbimento degli zuccheri, evitando i picchi di glicemia tanto dannosi e fastidiosi.

     

    Arriviamo quindi alla ricetta dei MUFFIN INTEGRALI CON CAROTE E NOCCIOLE.

    250 g farina integrale di farro

    70 g nocciole tritate finemente

    1 carota grande sbucciata e grattugiata (con le mezze lunette più piccole)

    1 bustina di lievito naturale

    40 ml olio evo

    170 g malto di riso (o 4 albicocche secche frullate con un pezzo di mela o pera e un goccio di succo di mela)

    1 pz sale marino integrale

    1 cucchiaio di aceto di mele

    succo di mela qb

    Riunire gli ingredienti secchi in una ciotola e mescolare, quelli liquidi (tranne il succo di mela) in altra ciotola mischiandoli.

    A questo punto unire le due parti e mescolare.

    Aggiungere il succo di mela poco alla volta finché il composto diventa cremoso ma non troppo liquido.

    Mettere l’impasto negli stampini (fino a tre quarti della loro altezza) e infornare a 200° per 10 minuti, poi abbassare a 180° per i restanti 15 20 minuti.

     

     

     

     

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